
CCNL CED, ICT, Professioni Digitali e STP
Il 28 luglio 2025 le organizzazioni datoriali Assoced e Lait, insieme alla sigla sindacale UGL Terziario, nel pieno esercizio della propria rappresentanza contrattuale hanno sottoscritto il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti da Centri Elaborazione Dati, Imprese ICT, Professioni Digitali e Società tra Professionisti (codice H601).
Il nuovo contratto, che avrà effetto dal 1° settembre 2025 al 31 agosto 2028, interessa un comparto in continua espansione, centrale nella transizione digitale del Paese e strategico per l’intero sistema produttivo.
Le Parti, interpretando fino in fondo il loro ruolo di rappresentanza, hanno definito un impianto contrattuale che coniuga riequilibrio salariale, aggiornamento delle competenze, welfare integrativo e partecipazione attiva dei lavoratori alla vita dell’impresa, offrendo risposte concrete alle trasformazioni in atto e ponendo le basi per un modello di relazioni industriali più moderno, inclusivo e sostenibile.
Di seguito illustrate le novità più rilevanti dell’accordo.
Equità salariale e risposta all’inflazione. Uno dei pilastri del rinnovo è il recupero del potere d’acquisto eroso negli ultimi anni da una dinamica inflattiva fuori controllo. Il nuovo contratto prevede incrementi salariali complessivi del 10% (pari ad € 181,63 parametrato al livello III, riproporzionato su tutti i livelli) da corrispondersi in quattro tranche, articolate su tre anni, volti a colmare il gap salariale maturato nel triennio precedente.
Formazione obbligatoria. Nell’ottica di un rafforzamento dell’occupabilità e di una maggiore aderenza tra formazione e mercato, il nuovo Ccnl introduce un’importante novità obbligatoria: ogni azienda sarà tenuta a garantire nel triennio di vigenza contrattuale 24 ore di formazione di profilo per ciascun dipendente, a proprio carico. Le Parti hanno convenuto che tale misura non sia soltanto un diritto, ma anche uno strumento concreto di politica attiva, in grado di prevenire disoccupazione e mismatch formativi, aumentando la qualità e la stabilità occupazionale.
Aggiornamento delle classificazioni professionali. Il rinnovo del contratto ha previsto una revisione delle classificazioni professionali, per renderle coerenti con la mutata struttura produttiva del comparto. In particolare, sono state introdotte nuove figure legate alla transizione digitale – AI engineer, prompt engineer, esperti blockchain, specialisti di sicurezza informatica – e figure operanti in materia di Privacy e trattamento dei Dati, finalmente inquadrate all’interno di un Ccnl.
Partecipazione e relazioni industriali. Altro elemento distintivo del nuovo Ccnl è il rafforzamento del dialogo sociale attraverso l’istituzione di una Commissione paritetica nazionale per l’attuazione della Legge 15 maggio 2025, n. 76, in materia di partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese. La nuova Commissione avrà il compito di definire modalità operative, linee guida e monitoraggio per favorire la partecipazione reale dei lavoratori, in una logica di corresponsabilità e di governance condivisa.
Welfare contrattuale rafforzato e nuova disciplina del lavoro stagionale.
Il nuovo contratto conferma e potenzia il welfare integrativo: restano garantiti i flexible benefits per un valore minimo di 180 euro annui per dipendente, la sanità integrativa tramite il Fondo Easi e misure di sostegno al reddito e alla genitorialità tramite l’EBCE – Ente bilaterale nazionale di settore.
A questi strumenti si aggiunge una novità attesa da tempo: la regolamentazione del lavoro stagionale in occasione delle campagne fiscali presso CAF, CED e studi Tributari. Il contratto riconosce normativamente una prassi consolidata, introducendo criteri uniformi e tutele effettive per i lavoratori impiegati in attività cicliche.
Le Parti firmatarie hanno riaffermato il ruolo primario del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro come fonte normativa di riferimento, da considerarsi inderogabile nel suo complesso e pienamente integrato nel sistema delle fonti del diritto del lavoro. In quest’ottica, il rinnovo intende garantire omogeneità delle regole, tutela della concorrenza e certezza dei diritti per imprese e lavoratori.
Assoced, Lait e UGL Terziario esprimono soddisfazione per l’intesa raggiunta, che si propone come modello di buona contrattazione collettiva, capace di affrontare il presente senza rinunciare a disegnare il futuro. Un futuro in cui innovazione e giustizia sociale possano coesistere, attraverso un dialogo strutturato tra rappresentanze datoriali e sindacali, nel segno della responsabilità condivisa.